mercoledì 24 agosto 2011

Amy Winehouse: ad uccidere non fu un'overdose


Non è stato l'abuso di sostanze stupefacenti ad uccidereAmy Winehouse, giovane diva del soul-jazz trovata morta lo scorso 23 luglio nella sua casa di Camden, nella zona nord di Londra: questo, almeno, è il risultato degli esami tossicologici compiuti sulle spoglie della sfortunata artista. Secondo il medico legale, infatti, nel sangue dalla voce di "Back to black" non sono state trovate tracce di sostanze illegali: e benché le analisi abbiano confermato l'assuzione di bevande alcoliche poche ore prima della morte, i risultati degli esami non sono stati giudicati sufficienti per stabilire se l'ingestione delle stesse possa anche solo aver concorso al decesso. "Gli esiti degli esami tossicologici hanno escluso la presenza di droghe nel corpo di Amy al momento della sua morte", si legge in un comunicato diramato nel pomeriggio di oggi dalla famiglia della cantante: "L'alcol era presente, ma non è stato possibile stabilire se in quantità tali da porter causare la sua scomparsa. La sua famiglia vuole ringraziare le autorità e lo staff di medicina legale per l'eccellente lavoro di indagine sulla sua scomparsa, aspettando fiduciosa gli esiti definitivi attesi per il prossimo mese di ottobre".

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